Translate

venerdì 27 novembre 2015

Il curriculum ? Nel cestino La selezione è in un videoIl curriculum ? Nel cestino La selezione è in un video

Vuole azzerare l’uso del curriculum vitae perché, ne è convinto, non serve oramai a nulla. «Sette secondi, non di più, è il tempo che le aziende dedicano a leggere i cv dei candidati», afferma Alessio Romeo, l’ingegnere di 39 anni che nel 2013 ha lanciato Face4Job http://it.face4job.com/ . Una piattaforma innovativa che sta cambiando le regole nel rapporto tra aziende che vogliono assumere e giovani (soprattutto) in cerca di un posto. Romeo assicura: oggi per i candidati, a fare la differenza sono l’intraprendenza e il talento. Ecco perché su Face4Job il meccanismo di reclutamento, tutto digitale e a distanza, riduce al minimo le parole. I candidati non devono caricare documenti in formato word o pdf, ma dopo aver compilato i campi canonici (anagrafica, studi fatti, competenze), entrano nella graduatoria dei talenti. Spiega Romeo: «Chi cerca un posto di lavoro deve darsi anche un voto rispetto ad alcune qualità come la capacità di essere un leader, di saper lavorare in team, avere doti comunicative, essere creativi. Oggi questo chiedono le aziende: persone che sappiano dimostrare quanto valgono concretamente».

Dopo questa prima fase, individuata una lista di possibili candidati, scattano i colloqui di selezione. Però, invece che incontri fisici, tutto avviene attraverso i VideoTalent: i ragazzi rispondono alle domande con video della durata di un minuto ciascuno, fino all’ultimo incontro, un vero faccia a faccia tra il reclutatore e il candidato. Che però non si stringeranno la mano, perché, ancora una volta, tutto avviene in streaming sulla piattaforma. Ciascuno comodamente a casa propria. «Abbiamo eliminato ogni intermediario, come agenzie interinali o cacciatori di teste. Sul sito, l’incontro avviene in base alle reciproche necessità: non ci sono algoritmi che creano strane classifiche dei candidati», spiega il numero uno della società. Che sta raccogliendo numeri interessanti, anche dal punto di vista dei risultati economici: al sito sono iscritti 300 mila candidati che, tra l’altro, possono leggere le offerte di lavoro pubblicate online da circa 7 mila aziende, a partire dall’Italia e in giro per il mondo. L’iscrizione per loro è totalmente gratuita, mentre le società pagano il pr
ocesso di selezione dei VideoTalent con un meccanismo simile alle carte prepagate dei telefoni, quindi a scalare. «Contiamo di chiudere il bilancio di quest’anno con un fatturato poco sotto il milione di euro, mentre ogni mese le pagine visitate sono circa sei milioni. In crescita», afferma l’ingegnere, che da sempre ha il pallino dei numeri.

Figlio di due insegnanti di matematica, infatti, Alessio si è laureato in ingegneria a Palermo, con il vecchio ordinamento, a 23 anni. Ha vinto un concorso ed è entrato nel Corpo ingegneri dell’Esercito a Firenze per uscirne, sottotenente, un anno dopo. Nella città toscana viene subito assunto alla storica Pignone, passata nel frattempo sotto le insegne del colosso multinazionale americano General Electric. Come mai? «Volevo guadagnare più soldi», ammette candidamente Romeo. Che inizia così una carriera da manager globetrotter in giro per il mondo (da Doha a Kuala Lumpur) su piattaforme petrolifere e strutture di perforazione. Ma la svolta, la lampadina che si accende come dice lui stesso, e lo porterà a fondare Face4Job, arriva quando, rientrato in Italia e cambiato di nuovo lavoro, l’ingegnere palermitano si trova a dover reclutare giovani talenti di una startup nel settore energetico. «Per trovare le persone ho utilizzato i classici portali, gli head hunter, le agenzie interinali - spiega -, con un approccio massivo: arrivavano valanghe di curriculum. Ma io cercavo veri talenti. Inoltre, anche il meccanismo dei video cv mancava della giusta riservatezza nel rapporto tra imprese e candidati». Così ha deciso di crearsi una piattaforma del tutto innovativa. Le novità non si fermano qui. Sulla rampa di lancio 2016 ci sono lo sbarco nella City con l’apertura di una sede a Londra che gestirà il business in Russia e Medio Oriente, poi la partenza di Channel4job, canale televisivo che andrà (tra le altre) sulla piattaforma di Sky. Infine, Romeo sta preparando il lancio di un social network: funzionerà come un sistema interattivo (impresa-candidato) e di gioco, ma con un obiettivo serio: giudicare come le persone interagiscono di fronte a situazioni concrete e quali competenze o requisiti tirano fuori. 

http://www.corriere.it/italia-digitale/notizie/italia-digitale-curriculum-cestino-selezione-un-video-e8bfdef0-94de-11e5-b54c-257f4e9e995d.shtmlnde che assumono.


giovedì 26 novembre 2015

Wiggio: una piattaforma on-line gratuita per il lavoro di gruppo


Wiggio: una piattaforma on-line gratuita per il lavoro di gruppo

I software per la collaborazione di gruppo (groupware) sono sempre più diffusi sia in ambito aziendale sia didattico e ciò grazie al fatto che rendono più facile e più efficiente il lavoro cooperativo del team.
Nati per girare sui server aziendali, i software stanno evolvendo verso il paradigna dei servizi on-line dove la società produttrice del groupware offre un srvizio on line che consente agli utenti di lavorare in gruppo da qualunque dispositivo collegato a Intenet.
La maggior parte di questi servizi sono a pagamento e questo vale anche per piattaforme open-source per le quali è possibile scaricare gratuitamente il software da installare sui propri
server, mentre per l'utilizzo on line è, quasi sempre, richiesto un canone. In alcuni casi è possibile testare il software per un periodo limiato o usarlo solo per un numero limitato di utenti (cinque o dieci).
In questo post vi presento uno dei pochi grupware on-line completamente gratuito e completo. Si chiama wiggio (le prime tre lettere stanno per work in group le altre tre sono solo per rendere il nome pronunciabile) e lo traovate all'indirizzohttp://wiggio.com.
Wiggio consente di effetturae incontri virtuali anche per videoconferenza, creare liste delle cose da fare ed assegnare compiti, inivare e-mail e messaggi di testo e vocali, gestire eventi attraverso un calendario condiviso, effettuare sondaggi in tempo reale, caricare e gestire file in una directory condivisa ed il tutto è free.
Sotto il video di presentazione di wiggio, mentre il blog lo trovate qui.
Provatelo!

Le 10 regole BBC per la video didattica

L’utilizzo dei video nella didattica è una scelta sempre più estesa, non solo perchè risulta essere il formato più diffuso nel web ma anche perchè risponde alla necessità di innovare percorsi didattici tradizionali a volte poco interessanti e coivolgenti. A detta di molti pedagogisti psicologi e teorici dell’apprendimento è necessario variare continuamente i propri stili di insegnament
o, integrando nuovi metodi e nuove tecnologie, tenendo conto dei diversi stili di apprendimento di platee di studenti sempre più eterogenee.

L’utilizzo di video nella didattica è un modo semplice per iniziare a rendere le lezioni un’esperienza più coinvolgente e utile per chi ascolta. Vediamo 10 step fondamentali per procedere in tal senso, individuati da BBC Active, il dipartimento editoriale diBBC video for learning.

1. Selezione delle risorse online: il web è ricco di contributi video provenienti da fonti più o meno autorevoli, prima di scegliere quello fa al caso vostro è utile guardarne diversi per comprendere se fino in fondo il video sia adatto all’utilizzo.


2. Question etica: è importante ricordarsi di citare sempre la fonte del video che si sceglie, rispettando le policy di utilizzo, prima di effettuare un download capire se il video può essere utilizzato o meno in aula e quali sono le eventuali restrizioni di utilizzo.

3. Durata: numerose sono le ricerche che dismostrano come la durata media di attenzione di un utente va dai 7 ai 15 minuti,per cui è una buona idea selezionare brevi clip del video scelto piuttosto che mostrarlo per intero. Partendo dalla selezione diuna o due brevi sequenze si può poi discutere in aula dei contenuti. Le risorse video dovrebbero essere utilizzate per illustrarei punti salienti del discorso.

4. Dedicare del tempo all’introduzione della risorsa video: è importante introdurre alcuni dei temi principali che saranno mostrati nella risorsa video ed evidenziare i passaggi chiave su cui si desidera attirare l’attenzione degli studenti. In questo modo durante la visualizzazione del video, la platea si concentrerà sulle informazioni più rilevanti.

5. Far lavorare gli studenti durante la proiezione video: una buona prassi è rendere interattivo il momento di visualizzazione dei video, ad esempio potrebbe essere utile realizzare dei brevi quesiti da sottoporre agli studenti, interrompendo il video, in modo da non lasciarli ad una visualizzazione passiva del filmato.

6. Permettere agli studenti di riflettere su ciò che hanno visto: dopo la proiezione del video, risulta utile organizzare momenti di riflessione con gli studenti. Ad esempio attraverso la discussione dei punti chiave tra piccoli gruppi oppure la discussione delle risposte ai quesiti realizzati in classe.

7. Importanza della qualità tecnica: verificare le specifiche tecniche dell’aula e delle attrezzature che si utilizzeranno durante la proiezione dei video.

8. Utilizzo dei video come ripasso: gli studenti avranno modo di riguardare il video in altri momenti della giornata, rendendo facoltativa la necesità di mostrare il video nella sua interezza durante la lezione.

9. Lavori di ampliamento: l’utilizzo di video può stimolare la preparazione di una discussione strutturata in aula, in modo da organizzare in maniera più efficiente il tempo in classe.

10. Per evitare lo stress: assicurarsi che il materiale venga verificato prima della video-proiezione, al fine di evitare lo stress di chiedersi se tutto funzionerà o meno.

lunedì 2 novembre 2015

La psicoterapia è un trattamento biologico


di Patrizia Mattioli | 27 ottobre 2015

Si ritiene generalmente che la psicoterapia vada bene solo per problemi che hanno una base psicologica, mentre per i problemi legati allo scompenso di sostanze cerebrali siano indicate solo le cure farmacologiche.

E’ uscito qualche giorno fa su Stateofmind un articolo molto interessante sui rapporti tra psicoterapia e modificazioni neurali, ne voglio riassumere qui il concetto principale. Il mio naturalmente è un interesse di parte, ma magari è utile anche a chi è meno “di parte” di me.

Alcune ricerche scientifiche evidenziano che la psicoterapia produce modificazioni nel cervello, esattamente come un agente chimico. Negli ultimi anni le neuroscienze hanno studiato approfonditamente quella che viene chiamata plasticità neurale,cioè la capacità del cervello di modificarsi sia durante lo sviluppo che da adulto, a seguito di esperienze e influenze ambientali, pensiamo per esempio ai processi di apprendimento e di memoria.

Ogni comportamento umano è il risultato di un processo di apprendimento, anche le azioni più automatiche comportano il coinvolgimento del sistema nervoso centrale che riceve le informazioni dall’ambiente le confronta con le informazioni già presenti e le conserva attraverso la memoria.

L’apprendimento di qualcosa di nuovo lascia una traccia nel sistema nervoso. Qualsiasi processo mentale di natura psichica o relazionale, è il risultato dell’attività dei neuroni cerebrali e viceversa, qualsiasi esperienza o cambiamento dei processi psicologici e cognitivi va a modificare la struttura del nostro cervello.

La psicoterapia è una fonte di cambiamento perché stimola la costruzione di punti di vista alternativi, di modi nuovi di pensare e conseguentemente di comportarsi. È quanto sostiene Eric Kandel, psichiatra statunitense premio Nobel per la medicina e fisiologia, egli considera la psicoterapia un trattamento biologico a tutti gli effetti. Secondo Kandel l’apprendimento genera nel cervello nuove condizioni, modificando l’encefalo provoca un rafforzamento dei legami tra i neuroni (sinapsi).



Il cervello può essere modificato, le esperienze, il pensiero, la memoria e l’apprendimento possono modificarne la struttura. La mente è perciò il risultato del rapporto che si crea tra processi neurofisiologici e esperienze di vita.

La riduzione di una sofferenza psicologica o di una psicopatologia può essere dunque ottenuta con la psicoterapia anche nei casi classicamente trattati farmacologicamente, sicuramente nei disturbi d’ansia e dell’umore che sono i disturbi più studiati dalla psicoterapia cognitivo comportamentale.






http://www.stateofmind.it/2015/10/plasticita-neurale-psicoterapia/