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giovedì 23 ottobre 2014

Università on line più aperte ed efficienti: ecco la «ricetta» della Commissione Ue


Da Bruxelles le 15 «raccomandazioni» per utilizzare al meglio le risorse garantendo accesso libero, corsi di qualità e corretto riconoscimento dei crediti

Un quadro nazionale per le competenze digitali, formazione specifica per i docenti, investimenti nelle infrastrutture per l’Itc. Ma anche riconoscimento dei crediti conseguiti on line e liberalizzazione dell’accesso ai materiali didattici attraverso il potenziamento delle «open licenses». E’ questa la «ricetta» per potenziare la formazione universitaria online e dare un nuovo impulso ai corsi di laurea a distanza secondo la Commissione europea, che ha appena pubblicato il rapporto del Gruppo di studio Ue sull’istruzione superiore: un documento che in 15 «raccomandazioni» sintetizza la strategia per un utilizzo più efficace delle risorse, a partire da quelle messe in campo con Erasmus +, il nuovo programma Ue 2014-2020 per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport . «L’Europa si trova a far fronte alle sfide poste da un maggior numero di studenti, da un maggiore diversità tra di essi e dall’esigenza di migliorare la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento - ha detto la commissaria Ue per l’Istruzione, Androulla Vassiliou - e apprezzo che il nuovo programma Erasmus +, che ho lanciato a gennaio, sarà in grado di sostenere l’attuazione delle raccomandazioni del gruppo».

Strategia integrata
«Le risorse didattiche provenienti da tutto il mondo stanno diventando liberamente accessibili e sempre più interattive e vanno ben oltre la mera lettura online» spiega la Commissione, sottolineando che il Web consente agli studenti di usufruire di programmi «adattati» alle loro esigenze, mentre ai docenti offre la possibilità di avere «un riscontro più rapido sul rendimento degli studenti e di individuare gli ambiti nei quali è necessario un sostegno maggiore». Ma, secondo Bruxelles, la maggiore diffusione e lo sviluppo dei programmi di insegnamento on line negli atenei europei «sono opera di poche persone entusiaste» perchè «manca ancora un’azione strategica coerente in seno alle istituzioni o nei vari paesi». Ecco quindi che le linee guida elaborate dal Gruppo di studio indicano la direzione per lo sviluppo di un piano di istruzione universitaria on line dove gli atenei, nel ruolo di capofila, dovranno essere sostenuti dai rispettivi governi nazionali nel processo di cambiamento.
La strategia parte dalla definizione dei livelli di competenze: ogni stato membro dovrebbe definire un proprio quadro nazionale di riferimento da integrare, poi, nel «framework» di sviluppo professionale dei docenti. I prof, dal canto loro, dovranno ricevere una specifica formazione - sia iniziale che continua - in tecnologie e pedagogie digitali.

I fondi comunitari messi in campo con Erasmus +, secondo il documento, dovrebbero essere destinati in via prioritaria allo sviluppo di nuove modalità di apprendimento e insegnamento via Web, anche per promuovere partnership sperimentali tra atenei e provider specializzati. Allo stesso modo, Erasmus + può servire a definire nuovi criteri di valutazione, attraverso la definizione di un sistema di standard di qualità della didattica on line che gli atenei potranno utilizzare per la «misurazione» delle loro performance.

Riconoscimento dei crediti
Secondo Mary McAleese, capo del Gruppo di studio che ha elaborato il documento «l’Europa è ancora in ritardo rispetto agli Stati Uniti nell’impiego delle nuove tecnologie nell’università» e in tal senso «dovremmo valorizzare i nostri punti di forza, come per esempio un utilizzo generoso dei crediti definiti secondo il sistema Ue di trasferimento Ects, per garantire un apprendimento digitale riconosciuto, accreditato e di qualità certificata». Per questo tra le raccomandazioni messe a punto dal Gruppo c’è quella di una riforma del sistema Ects che garantisca un pieno riconoscimento dei crediti formativi conseguiti con qualsiasi tipo di corso on line. Ma anche l’invito per i governi a rendere il materiale didattico digitale pienamente accessibile, riproducibile e modificabile ovunque e da chiunque attraverso il sistema delle licenze aperte.

http://www.scuola24.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANO_SCUOLA/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/2014/10/23/modernisation_universities_en.pdf

martedì 14 ottobre 2014

ScuolaInterattiva, Mappe per apprendere



ScuolaInterattiva, Mappe per apprendere è il canale youtube pensato da Paolo Scorzoni e gestito con la collaborazione di Marta Zonzin e Daniele Pavarin, che aderisce a YouTube EDU.

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