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mercoledì 27 agosto 2014

Dieci trucchi per trovare un lavoro con Linkedin

È il curriculum dell’era digitale, la vetrina da offrire ad aziende e colleghi per spiegare chi sei, da dove vieni, cosa cerchi. E allora il profilo su LinkedIn, il social network professionale più popolato e importante, va curato e studiato proprio come si fa per il curriculum di carta. A offrire le dieci dritte fondamentali, per dare subito una buona impressione e far sì che il profilo funzioni, è il laboratorio socialLink Humans . Tra le regole, anche due cose che in pochi fanno: pubblicare post su LinkedIn e includere nel profilo le attività di volontariato. Ma ecco tutti i consigli.

1. Fatti notare già dal titolo

La prima riga sotto il nome definisce chi sei, almeno agli occhi di aziende e “cacciatori di teste”. Limitarsi a una dicitura poco precisa o scialba non è il miglior modo d’iniziare. Meglio metterci
un po’ d’impegno e scegliersi il titolo giusto!

2. Ricordati il settore

In molti tralasciano di farlo, ma includere il settore di riferimento per il proprio profilo è un’altra cosa importante. Serve ad essere trovato proprio da chi è nel tuo stesso ramo, in modo mirato. E a mostrare di avere le idee chiare.

3. Scrivi qualche post

LinkedIn non è Facebook, e guai a confondere i due piani. Ma, specialmente se si sta cercando di attirare l’attenzione, è molto utile pubblicare qualcosa nella propria bacheca. Non gattini, ma notizie interessanti e soprattutto pertinenti al proprio settore. Oppure link a pagine dove si veda un lavoro fatto di recente. Con moderazione, perché lo spam non piace a nessuno, e su LinkedIn ancora meno.

4. Usa le giuste parole chiave

Il riassuntino che si dà di se stessi dev’essere preciso, breve, efficace, non troppo formale: pensalo come un’ideale lettera di presentazione. Ma è utile anche metterci un ingrediente in più: le parole chiave giuste, anche queste selezionate e precise, per saltar fuori nelle ricerche delle aziende del proprio settore.

5. Aggiungi video e immagini

Anche nell’elenco delle proprie esperienze professionali pregresse c’è un ingrediente capace di fare la differenza. Si tratta di video, immagini, anche infografiche per chi sa farle. Utili per illustrare e raccontare – non più solo a parole – chi eravamo nella vita professionale precedente. E molto d’impatto, proprio perché in pochi sanno dare questo tocco multimediale al proprio profilo.

6. Includi i dettagli essenziali

Chi cerca qualcuno da assumere vuole informazioni essenziali e sintetiche, ma anche complete. Nel compilare l’elenco delle proprie esperienze passate, è il caso di tenerne conto e saper scegliere – per ogni lavoro – i dettagli più rilevanti su mansioni, competenze acquisite, incarichi di responsabilità.

7. Metti in ordine le tue doti

Aver ben presente quali sono le proprie qualità e competenze professionali e darci un’esatta gerarchia è una delle regole auree per presentarsi a un colloquio ben attrezzati. Serve, di riflesso, anche su LinkedIn, che del resto consente non solo di aggiungere al profilo una lista con le competenze, ma anche di riordinarla, posizionando in cima quelle da mettere in evidenza.

8. Scegli bene a che gruppi aderire

Come su Facebook, anche su LinkedIn ci sono i gruppi, che di solito radunano persone con lo stesso lavoro, dello stesso settore, con interessi professionali analoghi. Ebbene, anche questa è una cosa da non prendere alla leggera. I gruppi ai quali aderiamo finiscono in fatti, visibili, in coda al nostro profilo. E potrebbero essere usati per valutare se abbiamo senso critico e capacità di distinguere le cose interessanti da quelle poco utili.

9. Non dimenticare il volontariato

Se sei tra i tantissimi italiani che prestano il loro tempo gratis , per attività a fin di bene, su LinkedIn non ha senso nasconderlo. È parte della tua storia e personalità, un dettaglio che il tuo futuro datore di lavoro ha interesse a conoscere e che valuterà senz’altro positivamente.

10. Spiega bene cosa hai studiato

Come per le passate esperienze lavorative, anche sugli studi c’è da essere molto precisi e dettagliati. Spesso pensiamo che basti il titolo di studi e diamo per scontato che chi legge sappia per filo e per segno a cosa corrisponde. Meglio invece indicare, anche qui, che tipo di esperienze e competenze abbiamo messo nel bagaglio professionale.

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