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domenica 3 agosto 2014

Biblioterapia, quei libri che aiutano a guarire ......


"Rime di rapido effetto, per anima e cuore, che risolvono catastrofi sentimentali lievi e mediamente gravi. Salvo diversa prescrizione, si consiglia la somministrazione su più giorni in un dosaggio ben tollerabile (da 5 a 50 pagine). Se possibile effettuare il trattamento con i piedi caldi e/o un gatto in grembo". E' questa l'inconsueta 'prescrizione medica' contenuta nel libro Una piccola libreria a Parigi (Sperling & Kupfer, Euro 16,90), il bestseller della tedesca Nina George che in Germania ha venduto oltre 200.000 copie, è stato per 20 settimane in cima alla classifica di Der Spiegel ed è da poco arrivato anche in Italia. Fulcro del romanzo è la Farmacia Letteraria di Jean Perdu, lo straordinario libraio protagonista del romanzo che trova un libro-medicina per tutti. Proprio il tema della lettura come cura è alla base della biblioterapia, ovvero la possibilità di star bene attraverso i libri. E visto che d’estate si legge di più, abbiamo chiesto agli esperti in cosa consiste la biblioterapia, per quali disturbi è indicata e quali libri mettere in valigia per una vacanza all’insegna del benessere. 

Una terapia antica. Già Aristotele credeva che la letteratura potesse guarire le persone e gli antichi romani riconobbero l’esistenza di un rapporto tra medicina e lettura. Nel 1937, lo psichiatra W.C. Menninger iniziò a parlare di libro-terapia utilizzando la tecnica nel trattamento della malattia mentale. Negli Stati Uniti e in Inghilterra, la biblioterapia è più diffusa e sono molti gli studi internazionali che ne attestano la validità nel trattamento di vari disturbi psichici dell’età adulta ma anche evolutiva. "La biblioterapia è intesa in vari modi: come terapia, come strumento per risolvere problemi, come confronto con altre esperienze. Io preferisco pensare ai libri come occasione di crescita personale", dice Barbara Rossi, psicoterapeuta di Milano e autrice del libro Biblioterapia. La lettura come benessere (La Meridiana, 128 pag., 15 Euro). "E' un'evidenza clinica, ma anche pedagogica e culturale, che chi legge acquisisce un maggior numero di parole per esprimersi, affina la capacità di mettersi nei panni degli altri, la sua sensibilità, la capacità di tradurre ciò che sente. Insomma, alla fine 'vive molte più vite', parafrasando Pérez-Reverte nel suo celebre La regina del sud"", prosegue l’esperta.

FOTO Dieci libri per 'curarsi' in vacanza

I libri-medicina. Ma quali sono le malattie o i disturbi che più si prestano ad essere curati con il sostegno della lettura? Principalmente quelli legati alla sfera dell'umore e alle condizioni patologiche derivate da perdita del lavoro, la fine di un amore, un lutto in famiglia o semplicemente una fase depressiva. Se il momento che state vivendo è critico, la lettura del libro giusto può aiutarvi a 'guarire' o almeno a migliorare. "La biblioterapia può essere applicata nell’ambito della psicoterapia per la cura di disturbi di lieve e media entità come i disturbi dell’umore e del comportamento alimentare e le varie forme di dipendenza, dall’alcol, alla droga alla ludopatia", spiega Rosa Mininno, psicologa e psicoterapeuta, ideatrice del sitowww.biblioterapia.it. "L’importante è chiarire che la sola lettura di un libro non può guarire, ma può avere una efficacia se integrata in un percorso di psicoterapia e con la scelta giusta dei testi in relazione alla situazione del singolo paziente e alla sua capacità di lettura". Ad apprezzare di più la lettura terapeutica sono soprattutto le persone molto diffidenti verso il prossimo e che fanno fatica a fidarsi degli altri magari a seguito di brutte esperienze.

Per tutte le età. La biblioterapia è adatta a tutte le età. Non solo gli adulti, ma anche i bambini e gli anziani che possono esplorare anche le nuove modalità di lettura: gli e-book per i primi e gli audiolibri per i secondi che magari hanno qualche difficoltà visiva. "Per i bambini la lettura anche molto precoce è una risorsa inestimabile. Non a caso vari studi hanno dimostrato che se la mamma legge un libro già a partire dai 6 mesi il bimbo non smette più di chiederlo", spiega la psicologa Rossi. La lettura terapeutica può essere anche una forma di prevenzione: "Le persone che leggono hanno una mente più plastica e dinamica, guardano dentro sé stessi, sanno riconoscere i problemi ed eventualmente chiedere aiuto» precisa Mininno. Lo dimostra anche uno studio pubblicato sull’International journal of group psychotherapy: "La lettura nel contesto della terapia di gruppo aiuta i pazienti ad aprirsi, ad esplorare se stessi e a comunicare i loro vissuti", aggiunge Rossi.

I romanzi potenziano l’empatia. Chi legge romanzi comprende meglio il prossimo. A sostenere questa tesi è invece un recente studio pubblicato sulla rivista Science e condotto da uno psicologo italiano, Emanuele Castano, alla New School for social research di New York. L’ipotesi da cui sono partiti i ricercatori è che il romanzo possa rappresentare una specie di allenamento alla comprensione delle emozioni degli altri. "Leggere un libro significa mettersi nei panni del protagonista e vivere con lui le sue avventure - spiega ancora Barbara Rossi - : ora sei il capitano Nemo alle prese con le avventure del Nautilus, ora sei il piccolo Sebastian, de La storia infinita, deriso dai bulli della scuola, in bilico tra la paura di essere braccato da loro e la paura del compito in classe... ora sei David Servan Schreber, cui hanno diagnosticato un tumore e si chiede come parlare ai suoi figli, come essergli utile quando non ci sarà più.... Esperienze che solitamente non si possono collezionare in una sola vita ed è così che si può scoprire quel mondo che cercavi e che per qualche motivo non avevi ancora conosciuto". Dallo svolgimento della ricerca è emerso che i volontari che avevano letto pagine di romanzi aveva ottenuto punteggi migliori nei test di teoria della mente (per esempio, riconoscere dagli occhi l’emozione provata) rispetto a chi aveva letto libri di saggistica oppure niente.

Cosa mettere in valigia. Visto che si ha più tempo a disposizione, la vacanza è l’occasione migliore per prendersi cura di sé attraverso la lettura. "Mettere in valigia un romanzo aiuta a staccare davvero, può evocare ricordi e aprire nuove piste o soluzioni inaspettate ai vari problemi che ci assillano", dice Rosa Mininno. Ma come scegliere il libro giusto? "Partendo dal presupposto che non esiste un libro che va bene per tutti, in assoluto, si possono dare alcune indicazioni a seconda del tipo di problema", spiega Rossi. Cosa consigliare, ad esempio, a chi ha appena perso il lavoro? "Il libro adatto è 'Chi ha Spostato il Mio Formaggio?' perché è un invito a sperimentare la propria imprenditorialità esplorando nuovi percorsi", suggerisce l’esperta. E a chi sta vivendo il dolore di un lutto familiare? "Consiglio 'Tu non ci sei più e io mi sento giù': è uno splendido libro per tutte le età, per parlare del dopo, ma ci sono anche Oscar e la dama in rosa, per parlare degli ultimi giorni, delle cose difficili da vivere.... E poi sicuramente 'Ho vissuto più di un addio' di David Servan-Schreiber", conclude Rossi. Per scoprire quali libri mettere in valigia, guarda la foto-galleria che suggerisce dieci libri per diversi problemi.


http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2014/07/31/news/biblioterapia_-92829950/?ref=HRLV-21


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