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giovedì 19 settembre 2013

Dai corsi online all’esame in aula nasce il modello “Mooc” all’europea


La startup tedesca iversity, grazie ad accordi con alcuni atenei del Vecchio Continente, consentirà a chi ha seguito il corso a distanza, di recarsi in Università e sostenere l’esame, ottenendo crediti formativi veri e propri, e non, come accadeva fino ad ora, un semplice attestato di Federico Guerrini - Berlino

Il fenomeno Mooc, la diffusione di corsi in streaming tenuti via Web da celebri docenti di prestigiose Università americane ed europee, continua a crescere. E sta per essere risolto, forse, uno dei principali problemi legati a questo tipo di corsi, tenuti a distanza e frequentati da un numero altissimo di allievi – molti dei quali però abbandonano prima di averne completato uno: quello della corrispondenza fra attestato di frequenza virtuale e titolo di studio riconosciuto a livello accademico. A segnare un punto di svolta non è uno dei più celebri Mooc a stelle e strisce, come Coursera, o edX, ma una startup berlinese, iversity , che ieri ha annunciato un’importante novità: per alcuni dei circa venti corsi ospitati sulla piattaforma, sarà possibile ottenere dei crediti formativi veri e propri, recandosi di persona nell’ateneo che li propone, dopo la fine del corso online, e sostenendo un esame tradizionale. “Questo é un passo decisivo per integrare finalmente l´insegnamento online nell´offerta formativa delle nostre università - ha afferma Marcus Riecke, amministratore
delegato di iversity - Nell´ambito del processo di Bologna si discute da anni della necessità di supportare la mobilità studentesca. Grazie a questo enorme passo avanti, possiamo trasformare questa visione in realtà”. Il processo di Bologna, per i non addentro alla materia, è un processo di riforma del sistema educativo internazionale che, a partire dal 1999, ha portato avanti l’obiettivo di creare uno “spazio europeo dell’istruzione superiore”. Alla base c’è l’idea di armonizzare i titoli di studio, e dare la possibilità a ciascun studente del Vecchio Continente di effettuare un percorso di studi all’estero e vederselo riconosciuto senza problemi in patria. Se quanto proposto da iversity prenderà piede, sarà ancora più semplice tradurre in realtà quest’obiettivo, attingendo, tramite un qualsiasi computer connesso a Internet al meglio della produzione accademica europea, e acquisendo crediti formativi spendibili ovunque. Fra i primi docenti che hanno accettato di partecipare all’esperimento promosso dalla società tedesca figurano il professor Stefano Mirti dell´Accademia Abadir di Catania, famoso designer italiano, Oliver Vornberger dell´Università di Osnabrück, esperto di e-learning e vincitore del premio Ars Legendi (un prestigioso premio tedesco per l´eccellenza nell´insegnamento) e Marc Oliver Opresnik dell´Università di Lubecca, con un corso sul marketing. Il punto debole di iversity, che propone un modello di Mooc più attento alle modalità curricolari e all’approccio all’insegnamento europeo al momento è il basso numero di corsi, decisamente non paragonabile a quello dei concorrenti americani. Da ottobre però l’offerta formativa dovrebbe arricchirsi, anche grazie all’apporto di varie Università italiane. Fra i corsi in partenza in autunno promossi da atenei della penisola, figurano per esempio un’introduzione – in inglese - alla Filosofia Politica tenuta da Fulvio Cerutti, professore emerito dell’Università di Firenze, e un corso sulla materia oscura che pervade le galassie, tenuto da Paolo Salucci della Sissa di Trieste. 
Fonte: http://www.lastampa.it/2013/09/19/tecnologia/dai-corsi-online-allesame-in-aula-nasce-il-modello-mooc-alleuropea-d707NaYMVqpPjQltroDz3O/pagina.html

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